2 maggio
un quaderno aperto, una parola invalida,le scale che restano misteriose come una prima volta.
altre cose, altre storie. Ora ai piedi dell'albero di Mondrian, senza volgere le teste dalla stessa parte, ci incontriamo. senza fretta nell'angolo retto di un quadrato rosso sentiamo la stima dell'altro coincidente.
30 aprile
siamo di giorno. Sole. Nuvolo. Di nuovo sole. è strano come tu di notte riesca ad avvertire le attenzioni, le tensioni; è come se ti rovesciassi. Le ore del giorno per quanto notturno sono meno comunicative. Hai scritto come qualcuno senza un angelo protettore, senza un guardiano; con un piede leggero e forse con un rapido abbigliamento dalla straordinaria comodità. Vicino delle scarpe con un pennello da imbianchino. Scende o sale una presenza elefantesca mentre ti leggo. Non so. Una rozza protezione barbarica mi dice di non risponerti, ma alla fine decido di acoltare la dolcezza incolta di chi non sa scappare. Sei chiuso dentro una scatola personale che non fa rumore: il collo ti pesa, il fianco sinistro punge. Non chiedi. Ti fai portatore di sensi di impedimento. sei dello stesso punto di grigio della mia giacca. è un grigio indistinto, non descrivibile e non paragonabile (ma so che è dello stesso punto di grigio della mia giacca); è un grigio che ora assume una colorazione più calda, più morbida: miracolo contradditorio e come per magia l'ombra si tinge. Questo accenno incerto ti rende timido e somigliante ad un attimo solo di flusso. poi l'incerta salita si interrompe: si ritorna al tempo, allo spazio consuetudinari lasciando la svrapposizione istantanea di tempo e spazio, memoria.
così abolisci la scatola chiusa.
sono spiazzata di fronte a questo grigio vario, variopinto, variamente disposto nei vuoti neri della tua riservatezza,. Nell'esitazione dei polsi. Nella non invadenza dei modi.
io abilissima ad addormentami, odio l'antico sonno.. Divento criptica... (so che mi leggerai più volte e ogni volta avrai una nuova risposta)....
7 aprile
Il tuo modo di tormentarti sempre nascondendoti, la faccia sincera, il naso sottile,il pallore, il berrettino nero a tagliarti la fronte, quella posa stretta, chiusa mentre ascolti.
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